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Il film della settimana

Il geometra Calboni… manager d’altri tempi?… Forse!

Quale scusa posso trovare per rivedermi, per l’ennesima volta, il primo DVD della famosa saga di Fantozzi?

Le battute dei film oramai conosciute a memoria sono diventate parte del mio personale vocabolario. Molte delle quali amici, familiari, colleghi vecchi e nuovi hanno a loro volta fatto proprie… A furia di sentirle dalla sottoscritta ripetere in infinite situazioni.
Una delle battute preferite che ritengo essere assolutamente d’avanguardia nel mondo del lavoro è per esempio “chi non scatta, niente scatti”…
Beh, rende senza dubbio l’idea, anche se poi alla fine non proprio sempre applicabile.
Ma andiamo avanti.
Fantozzi (matricola 1001/bis ufficio sinistri) di per sé rappresenta l’impiegato medio; buon lavoratore, colui che vive per lo stipendio e che non fa carriera. Insomma, per parlare nel suo gergo, è il classico “sottoposto”.. al quale va tutta la mia personale stima e simpatia.

E come insegna la storia delle commedie, il personaggio comico è sfortunato ma non muore mai… e così pure le sue avventure!

Uno invece che incute poca stima ma forte idiosincrasia è il Geometra Calboni. Sì, proprio lui.
Quell’odioso collega d’ufficio con quei baffetti intriganti; le sue caratteristiche sono la menzogna e la bastardaggine.

Quello che fa carriera, che ha sempre il posto migliore in mensa, quello che le sa sempre tutte. Calboni, riuscito a sposare persino la signorina Silvani, amore segreto del ragionier Ugo Fantozzi.

Calboni è il manager senza ritegno, colui che pur di riuscire a far firmare un contratto al cliente, vende l’anima della madre; è il manager che pur di far carriera si mette sull’attenti nel corridoio al passaggio dell’Amministratore Delegato; il geometra Calboni non ha idee proprie ma quelle dei capi. Fa sentire “pezzenti” tutti quei colleghi che non condividono la sua mission…

La più bella battuta del Calboni, che lo rappresenta appunto in un momento di consenso estremo verso il direttore Catellani (campione di biliardo in una sfida all’ultimo sangue con Fantozzi, che si è allenato di notte simulando un adulterio alla moglie pur di non farsi scoprire) è “è un BEL direttore”

I film di Fantozzi, come probabilmente chi mi segue sa già, sono per me fonte inesauribile di saggezza, di riflessioni..

Sono film cinici e ciò mi rappresenta quasi a dimostrare quel non so che di rassegnazione… Visto che sono pellicole di più di 30 anni fa (le prime quanto meno) ma sempre attualissime.

Fantozzi o lo ami o lo odi. Perché Fantozzi, Calboni e tutti i personaggi della saga rappresentano le debolezze di tutti i dipendenti.

Suggerisco caldamente a chi gestisce delle risorse in azienda, di vedere i suoi film…
E di concentrarsi sul Calboni; di vederlo con occhi diversi questa volta.
E non solo perché queste pellicole divertono, ma soprattutto perché permettono di capire se si sta agendo bene o male.
E a chi di voi si sente più Calboni (sono sicura che sono in molti!) un piccolo consiglio (chiamiamola pure perla di saggezza popolare):
i nostri “capi” sono persone intelligenti! Prima o poi capiranno l’ipocrisia che sta alla base dei comportamenti da lacchè.. non si cresce dicendo sempre sì…o stando sull’attenti….
ma solo perché lavorando bene, le proprie competenze ti danno la forza..

Addio Calboni…

La vostra videoterapista

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